Testimonianze

La conversione di Simone e Maria Luisa

Pubblicato: domenica 17 gennaio 2010

Siamo Simone e Maria Luisa, 44 anni entrambi, sposati da 15 anni con una bambina meravigliosa, Veronica, di 6 anni. Vogliamo rendere questa testimonianza perché la gioia e la felicità che l’incontro vero con Gesù ci ha dato è incontenibile e vorremmo fare partecipi tutti di questo.

A premessa è necessario dire che ad oggi non abbiamo ancora individuato con chiarezza un evento singolo che possa ricondursi a “spartiacque” fra un prima e un dopo. Vi sono tuttavia una serie di situazioni concatenate e spazialmente ravvicinate che, crediamo, possano rappresentare il momento dell’inizio del cammino di conversione. Di certo è che il cambiamento in noi c’è stato, è stato radicale ed ha meravigliosamente stravolto la nostra vita.

Cominciamo col descrivere brevemente com’era la situazione “prima”. In primo luogo Maria Luisa ed io partivamo da posizioni, esperienze ed atteggiamenti molto diversi. Mentre lei è sempre stata più “vicina”, con genitori cattolici praticanti, frequentava quasi regolarmente la Messa la Domenica, aveva una spiritualità acerba (almeno così è possibile definirla col senno di poi) ma comunque formata, io ero veramente lontano anni luce: premetto che ho sempre creduto in Gesù, ma in realtà era un credo molto incoerente, in quanto le mie azioni nel quotidiano, il mio modus vivendi era assolutamente difforme, in alcuni aspetti diametralmente opposto a quanto insegnato da Gesù nel Vangelo. Penso che la definizione più consona sia che “credevo di credere”. Giusto per dare un’idea: di andare a Messa non se ne parlava, e in quelle rare occasioni in cui andavo (Natale, Pasqua) non partecipavo, mi annoiavo, non vedevo l’ora che finisse… Vedevo la Chiesa come una istituzione fondamentalmente ipocrita, a parte coloro che si impegnavano nelle missioni o nel volontariato; non volevo sentir parlare di preti (inteso come clero, non come singole persone), e guardavo con un misto di commiserazione e sufficienza tutti coloro che facevano parte dei vari movimenti o partecipavano ai raduni tipo GMG, oppure i “papa-boys” e simili. Non parliamo poi del Papa, o degli scrittori/commentatori cattolici o di eventi politici in cui l’autorità ecclesiastica dava il suo parere o faceva sentire le sue ragioni: ogni occasione era buona per attaccare anche con acrimonia la Chiesa, ogni pretesto buono per attribuire una colpa alla Chiesa; era una specie di riflesso pavloviano, accompagnato da una grande presunzione e superbia (ritenevo sempre di essere nel giusto). Insomma Gesù per me c’era, ma era all’atto pratico una sorta di entità astratta che poteva essere “messa da una parte” quando faceva comodo e mi comportavo sostanzialmente come se non ci fosse: era come se la mia coscienza fosse anestetizzata, fuorviata (naturalmente queste considerazioni riesco a farle solo ora…, in quanto non avvertivo assolutamente di essere in errore).

Anche Maria Luisa risentiva, di riflesso probabilmente, di questa “atmosfera” e piano piano anche lei si è “raffreddata”, andando sempre meno alla Messa, anche se non ha mai assunto i miei stessi atteggiamenti, e non ha mai smesso di pregare. In casa particolari problemi non ce n’erano e ci sembrava che non ci mancasse niente. In realtà non era affatto così. Infatti abbondavamo del superfluo, del futile, del frivolo, eravamo immersi nei valori “artificiali” che il relativismo e il materialismo imperante ci fornivano in grande abbondanza, ma ci mancava l’essenziale, ci mancava Gesù al centro della nostra vita, anche se noi non ce ne rendevamo conto. Questo determinava una scala di valori distorta per cui, magari, una mancata gratificazione sul lavoro o l’impossibilità di attuare un desiderio (una gita, un acquisto o qualunque altra cosa che in quel momento avremmo voluto fare) davano spesso luogo ad una depressione e ad un nervosismo che duravano giorni; la carriera, la ricerca del divertimento erano dei totem… Eravamo alla continua ricerca di qualcosa e sempre insoddisfatti. Quando si mette Gesù da parte, automaticamente ci sottomettiamo anche involontariamente ad altri idoli. Eravamo su un piano inclinato, forse con pendenze differenti e “personalizzate” (io ero molto inclinato), ma entrambe inequivocabilmente direzionate “verso il basso”.

Una delle cose più sconvolgenti è essersi resi conto in seguito quanto eravamo ciechi: Maria Luisa era diventata miope, ma io ero cieco completo e pure sordo.

La svolta è stata nell’estate del 2008. Maria Luisa era da un po’ che vedeva le cose sotto una luce negativa: l’anno prima si era rotta un polso (una frattura bruttissima che l’ha costretta ad un anno di fisioterapia), e veniva da una esperienza lavorativa (terminata) molto negativa. Avvertiva la necessità di parlare con qualcuno di queste sue sensazioni, e specificamente con un sacerdote. Fu così che alla fine di Agosto contattò Don Riccardo che era stato il nostro parroco quando abitavamo a S. Frediano a Settimo (adesso abitiamo a Casciavola). Naturalmente io mi dissociai prontamente dall’iniziativa, mentre Maria Luisa andò a parlare con Don Riccardo: il “problema” si pose alla fine del colloquio in quanto Don Riccardo disse che voleva vedere anche me, e mia moglie non sapeva come fare a dirmelo, temendo, come era presumibile, un diniego piuttosto deciso, per usare un eufemismo… E invece quando me lo disse, io dissi subito di sì, e , anzi, dentro di me era come se mi sentissi sollevato, era come se intimamente avessi voluto fare prima questo passo e non avessi avuto il coraggio...

Quando siamo andati insieme da Don Riccardo dopo un breve colloquio ci siamo confessati. Non è facile descrivere come mi sono sentito dopo: una sensazione di sollievo, di gioia incontenibile, di liberazione….. Ero contento “dentro”, di una contentezza che non so come descrivere. Abbiamo cominciato a seguire regolarmente la Messa e, cosa ancora più importante, abbiamo cominciato a “viverla”; poteva durare anche un’ora e mezzo, ma era come se fosse appena iniziata. Andare alla Messa non era più un dovere di buon cattolico ma era diventato un vero piacere, tanto che abbiamo cominciato a seguire, impegni lavorativi e familiari permettendo, la Messa nei giorni feriali (per quanto mi riguarda novità assoluta in 43 anni). Da parte mia, e questa è una sensazione che ho tuttora, è come se mi sentissi “attratto”; spesso se passano diversi giorni senza andare, sento proprio il bisogno “fisico” di partecipare alla Santa Messa. Per Maria Luisa è stato invece un “riscoprire” l’importanza della Messa, soprattutto dell’Eucaristia, di questo incontro “fisico” con il Signore.

Un altro cambiamento è stato l’avidità con la quale ho cominciato a leggere libri inerenti ad argomenti sacri (altra novità assoluta in 43 anni: per dare un’idea, fino ad allora non avevo mai letto né i Vangeli né la Bibbia); ne ho letti una quantità industriale, ancora ne sto leggendo: è come se avessi una sete insaziabile, e più ne leggo e più ne vorrei leggere. Difatti queste letture non stavano facendo altro che farmi rendere conto con la ragione di quanto già sentivo nel cuore. Il primo libro che ho letto, “Mistero Medjugorie” di Antonio Socci, è legato ad un episodio “emblematico”: pochi mesi prima della mia conversione Maria Luisa me lo aveva proposto come lettura, ma io non lo avevo preso nemmeno in considerazione sulla base di argomentazioni del tipo “Socci è un integralista, non lo reggo”, “non leggo roba scritta da fanatici” etc. etc. Dopo la conversione ho cominciato a leggerlo di mia iniziativa e mi ha colpito tantissimo: in primo luogo per la nitidezza dell’esposizione e la “forza” delle argomentazioni portate non con furore fanatico, bensì mediante cronache precise e abbondanti riferimenti bibliografici, senza alcuna omissione delle voci scettiche o contrarie. Più che lo leggevo e più che mi convincevo che Maria appare a Medjugorie, e adesso per me è tutto vero.

Da qui il desiderio di pregare la Madonna ogni giorno, insieme: ma quando? Gli impegni di ogni giorno, il lavoro, la famiglia, sembrano non lasciare spazio alla preghiera, ma basta solo un po’ di buona volontà, qualche piccola rinuncia ed il tempo si trova: in fondo si tratta di ritagliare solo una mezz’oretta. All’inizio si fa forse un po’ più di difficoltà, ci può essere anche un po’ di imbarazzo per chi come noi non era assolutamente abituato non solo a dire il Rosario ma neanche a dire un Padre Nostro o un’ Ave Maria a voce alta insieme in famiglia. Ma ora la sera, dopo cena, spengere la televisione e recitare insieme il Santo Rosario è diventato un appuntamento quotidiano a cui ci è veramente difficile rinunciare: anche se alcune volte ci sentiamo stanchi e ci sembra di non riuscire a raccoglierci in preghiera recitandolo quasi automaticamente, il Rosario rappresenta un momento di comunione con la Madonna e con Dio che unisce la nostra famiglia ancora di più. Anche se siamo ovviamente solo noi genitori a recitarlo, vediamo che Veronica in qualche modo risente del clima di preghiera attorno a lei, e anche se sembra non considerarci, mentre disegna o gioca in silenzio accanto a noi, è capitato più di una volta che ci correggesse perché magari avevamo invertito l’ordine delle parole nell’invocazione a Maria (“Regina della Pace, prega per noi per il mondo intero e per tutti i sacerdoti”), o altre volte che ci chiedesse di recitare lei il Salve Regina alla fine del Rosario.

Sicuramente la nostra vita è cambiata, e un ruolo importante in questo cambiamento lo ha svolto anche il Movimento del Rinnovamento nello Spirito Santo che ci ha dato e ci sta dando tantissimo sia dal punto di vista umano che spirituale. Non conoscevamo l’esistenza di questo Movimento carismatico ma abbiamo ugualmente accolto l’invito che Don Riccardo ci fece a Gennaio a seguire un ciclo di seminari di Vita Nuova nello Spirito che si sarebbe concluso con una preghiera di effusione dello Spirito Santo. Sinceramente non avevamo la più pallida idea di che cosa significasse tutto questo, ma il pensiero di poter ricevere l’effusione dello Spirito Santo ci “affascinava” se così si può dire. Ci presentammo quindi al primo incontro organizzato dal Movimento: si trattava solo di un “Pre-Seminario” nel quale ci avrebbero presentato il programma dei seminari, le finalità, ed altre informazioni del genere. Dopo un primo momento di smarrimento (non ci aspettavamo di assistere anche ad un momento di preghiera tipico del Movimento, con canti e gestualità a cui non eravamo abituati), la fiducia in Don Riccardo e le sensazioni che del tutto inaspettatamente stavamo provando in quel particolare clima di preghiera, ci hanno spinto ad andare avanti e ad iscriverci ai seminari. E’ così che è iniziato il nostro cammino di fede, circondati e sostenuti da persone che pregavano in un modo a noi fino ad allora sconosciuto, diverso da quello che eravamo abituati a fare, ma con una intensità e una partecipazione corale sconvolgenti, capaci di farti sentire veramente vicino a Dio, capaci di farti sentire non solo che Dio è qui in mezzo a noi, ma che ti ama, ti conosce, ti parla…. E’ impossibile descrivere le sensazioni che ogni volta, ad ogni seminario, abbiamo provato, i segni che abbiamo avuto, precisi, inequivocabili, toccanti al punto da scatenare emozioni intensissime.... Fino ad arrivare al giorno della preghiera di effusione in un convento di Suore dello Spirito Santo a Pescia: uno dei giorni più belli della nostra vita, che ci ha segnato profondamente e ci ha cambiato dentro. E’ stata una bellissima giornata di incontro e condivisione con gli altri “effusandi” (così si chiamano coloro che devono ricevere la preghiera di effusione) e con chi già in passato aveva fatto questa straordinaria esperienza, ma soprattutto è stata una giornata di raccoglimento, di adorazione, culminata con la preghiera di effusione condotta nell’intimità di una stanza del convento: ciascuno di noi da solo, con tre guide spirituali (se così si possono chiamare) che conducevano la preghiera. Non possiamo descrivere quello che abbiamo provato in quel momento: sicuramente abbiamo avuto la certezza che Dio ci ascolta e sa quali sono le nostre preoccupazioni maggiori, i nostri desideri, e Lui è con noi. Ha risposto alle nostre domande, ci ha consolato, confortato, ci ha fatto sentire amati da Lui. Lo abbiamo sentito accanto a noi, dentro di noi: da quel giorno qualcosa è cambiato. Niente di visibile esteriormente, niente di sconvolgente: non è che di colpo abbiamo iniziato a fare chissà quali cose, né tantomeno che sono scomparsi i problemi, ma è cambiata la quotidianità, e soprattutto il modo di affrontarla, la tranquillità di avere un’ancora di salvezza sempre presente: Dio è sempre con noi qualunque cosa facciamo. Certo lo sappiamo che è sempre stato così, ma solo ora ce ne rendiamo conto e solo ora lo sappiamo apprezzare, solo ora abbiamo la consapevolezza che per ogni passo che noi facciamo verso di Lui, Egli ne fa 1000 verso di noi. Dopo aver ricevuto l’effusione ci viene più naturale e spontaneo pregare, non solo per noi stessi e per la nostra famiglia, ma anche per gli altri, per i nostri amici, per conoscenti che ci confidano qualche loro problema, o anche per sconosciuti dei quali sentiamo parlare in televisione o nelle cui vicende ci imbattiamo per lavoro. Evidentemente il Movimento del Rinnovamento nello Spirito con l’effusione dello Spirito Santo riesce veramente a “suscitare un rinnovamento spirituale che trasforma radicalmente i cuori e la vita, orientandola decisamente verso Dio e, di conseguenza, verso l'uomo”. Ma indipendentemente dal cammino che abbiamo fatto la cosa fondamentale è che ora comunque Dio è al centro della nostra vita e della nostra famiglia.

Grazie Don Riccardo, grazie fratelli del Movimento, grazie Signore Gesù.

Simone e Maria Luisa

La Madonna delle Grazie

Tutti tuoi, o Maria

Attività parrocchiali

Sante Messe

Feriale e Sabato festivo: Ore 18

Festivo: Ore 8 - 9.30 - 11.30

Sante Confessioni

1° Venerdì del mese: 9.30-11

Ogni sabato: 9.30-11 e 17-18

Adorazione

Sabato: Ore 17-18

Domenica: Ore 7-8

3° Giov. del mese: 21.15-22.30

1° Ven. del mese: 17-18 e 21-22

Santo Rosario

Ogni giorno mezz'ora prima della S. Messa pomeridiana.

Il giovedì nelle famiglie: 21.15

Grande liturgia

Con preghiere di lode, consolazione, guarigione, liberazione e S. Messa solenne, 1° Venerdì del mese, ore 21-23

Tutti i mercoledì

Ore 21.15: Preghiera di Lode e catechesi in sala parrocchiale o nel chiostro della canonica.

Primo Martedì del mese

Ore 17: Santo Rosario meditato

Ore 18: S. Messa per i defunti Opera Dottrina Cristiana


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Sito della Propositura di San Frediano a Settimo - Via di Mezzo Nord, 93 - CAP 56026 - S. Frediano a Settimo (PISA)

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